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Sottostima nella valutazione infermieristica in triage: evento sentinella. Ruolo del coordinatore infermieristico nella progettazione di un intervento formativo in Pronto Soccorso rispetto alle attività di triage.
ARDIZIO Massimo_slides.ppt
ARDIZIO Massimo_tesi.doc
ARDIZIO Massimo
164 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Master
Aree Specialistiche:
Area Critica
Università:
Università Cattolica del Sacro Cuore - Sede Cottolengo - Torino
Relatore:
Deiana Cecilia
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
Ospedale Giovanni Bosco - Torino
Tel. della Sede Lavorativa:
011/2402376
Email dell'Autore:
massimo.ardizio@tin.it
Abstract:
Premessa: sulla base della mia esperienza professionale ho ritenuto opportuno, nello svolgimento di questo elaborato, soffermarmi ad analizzare un aspetto delle attività infermieristiche in area critica, sempre più importante, quello della valutazione al momento dell’accoglienza dell'utenza in pronto soccorso. L’obiettivo: ridurre il verificarsi di eventi critici di sottostima nella valutazione di pazienti potenzialmente evolutivi. Metodi/strumenti: partendo dall’analisi della situazione ho individuato le seguenti problematiche: conoscenze soggettive con sottostima da parte di un professionista ed intervento immediato culturale nei suoi confronti; successiva analisi più ampia con individuazione di altre eventuali problematiche; non corretta applicazione del metodo da parte di molti operatori; relative scelte strategiche per affrontare le problematiche con un intervento formativo e una successiva modificazione organizzativa. Conclusioni: l’infermiere durante la fase di accoglienza rappr
Organizzazione del Dipartimento DEA. Ruolo del Coordinatore Infermieristico del servizio di rianimazione nell'ottica dell'integrazione del personale infermieristico del dipartimento.
BIANCO Loredana_slides.ppt
BIANCO Loredana_tesi.doc
BIANCO Loredana
151 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi D.U.I.
Aree Specialistiche:
Area Critica
Università:
Università del Sacro Cuore - Sede Cottolengo - Torino
Relatore:
Deiana Cecilia
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
Ospedale Mauriziano - Capo Sala Rianimazione
Tel. della Sede Lavorativa:
011/5082876
Email dell'Autore:
Abstract:
Premessa: parlando di organizzazione Aziendale è inevitabile fare continuo riferimento alle esigenze e di cambiamento degli assetti organizzativi: essi sono naturalmente destinati a evolvere e trasformarsi,percorrendo spesso un fisiologico ciclo di vita,che comporta il riferimento a logiche di fondo via via diverse. L’obiettivo: identificare quali sono i punti critici di integrazione tra personale infermieristico del DEA e della Rianimazione, ed individuare entro gennaio quali sono gli scostamenti rispetto l’atteso. Metodi/strumenti: la metodologia utilizzata. è stata una revisione bibliografica inerente l’organizzazione dipartimentale, e l’istituzione dei dipartimenti. Ho richiesto al Servizio Infermieristico il Nuovo piano di Riorganizzazione Aziendale, deliberato dai Commissari. Ho letto e confrontato i profili di posto della Rianimazione e del DEA. Dopo aver analizzato tutto questo ho elaborato un progetto finalizzato ad integrare il personale che afferirà al Dipartimento DEA. Tem
Elaborazione e valutazione di un opuscolo informativo per pazienti affetti da scompenso cardiaco
GORGA Elena_slides.wri
GORGA Elena_tesi.doc
GORGA Elena
611 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Area Critica
Università:
Università degli Studi di Torino
Relatore:
Ragaccio Angela
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
U.O. Neurochirurgia A - ASO Molinette - Torino
Tel. della Sede Lavorativa:
011/6335427
Email dell'Autore:
elenagorga@supereva.it
Abstract:
Il lavoro svolto descrive l’elaborazione e la valutazione di un opuscolo informativo somministrato a pazienti affetti da scompenso cardiaco.
La sperimentazione si è svolta nel reparto di Cardiologia dell’ospedale S. Giovanni Battista: si è proposto a 15 pazienti ricoverati per insufficienza cardiaca, un questionario per conoscere il grado di informazioni che essi avevano ricevuto sulla malattia.
Successivamente, si è consegnato un opuscolo informativo che ha illustrato i principali aspetti che i pazienti devono conoscere rispetto alla loro patologia e i comportamenti da seguire per prevenire una successiva riacutizzazione.
In seguito, si è somministrato ai pazienti un secondo questionario per valutare l’efficacia e la gradibilità dell’opuscolo come strumento di apprendimento di conoscenze riguardanti lo scompenso cardiaco.
I risultati dimostrano che ricevere informazioni appropriate attraverso uno strumento scritto, semplice e comprensibile ha una buona efficacia; una buona info
La gestione dell'educazione terapeutica ai pazienti sottoposti a coronarografia e angioplastica: valutazione dei risultati a breve termine.
LIGOZZI Lea_slides.zip
LIGOZZI Lea_tesi.zip
LIGOZZI Lea
2002 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Area Critica
Università:
Università degli Studi di Torino - Sede Orbassano (TO)
Relatore:
POZZI Dott. Roberto
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
ASO San Luigi - Orbassano (TO) - Medicina Generale 1
Tel. della Sede Lavorativa:
011/9026330
Email dell'Autore:
superlea@supereva.it
Abstract:
Valutare gli effetti a breve termine dell’educazione terapeutica infermieristica e del follow-up a sei mesi, per pazienti con patologie ischemiche del cuore sottoposti a coronarografia e angioplastica.
Gli effetti considerati sono: l’incremento della conoscenza della propria patologia, la conoscenza e la gestione dei fattori di rischio, l’adesione a uno stile di vita sano, il riconoscimento dei sintomi e la gestione delle emergenze.
MATERIALI E METODI: Lo studio sperimentale in aperto è stato effettuato con un campione di 40 pazienti ricoverati per un periodo medio di 6 giorni. Al gruppo di intervento è stata effettuata la prevenzione secondaria composta dall’educazione terapeutica e dal follow-up di 6 mesi, al gruppo di controllo sono state fornite le informazioni come di routine. Per ottenere due gruppi comparabili sono state selezionate le persone rispondenti ai seguenti criteri: primo contatto, diagnosi di aterosclerosi, intervento di coronarografia e angioplastica, età inferior
Le infezioni correlate a catetere venoso centrale a breve termine. Ruolo dell'infermiere nella gestione delle problematiche cliniche, assistenziali ed economiche.
MARCHETTI Lara_slides.ppt
MARCHETTI Lara_tesi.doc
MARCHETTI Lara
398 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Area Critica
Università:
Università degli Studi di Torino
Relatore:
Cotogni Dott. Paolo
co-Relatore:
Morano Silvia AFD
Sede Lavorativa dell'Autore:
ASO San Giovanni Battista di Torino - Gastroepatologia Rizzetto
Tel. della Sede Lavorativa:
Email dell'Autore:
malacam@libero.it
Abstract:
IPOTESI: Si ipotizza che l´adozione delle linee-guida redatte dal Center for disease control (CDC) di Atlanta (2002) riguardanti la gestione dei cateteri venosi centrali (CVC) determini una riduzione dell´incidenza delle infezioni CVC-correlate.
OBIETTIVO: Verificare che l´applicazione rigorosa delle linee-guida del CDC di Atlanta da parte di tutto il personale sanitario di una Unità Operativa Ospedaliera riduce l´incidenza delle infezioni associate a CVC a breve termine.
DISEGNO: Studio clinico prospettico osservazionale condotto in una Unità Operativa di Gastroepatologia nell´Ospedale San Giovanni Battista di Torino nel periodo compreso tra il 1/5 e il 31/8 2003 per un totale di 123 giorni.
PAZIENTI: Sono stati inclusi tutti i pazienti ricoverati nell´Unità Operativa di Gastroepatologia, che possedevano un CVC a breve termine. I pazienti sottoposti a tale procedura sono stati 36. I giorni- catetere monitorizzati durante lo studio sono stati in totale 928.
MATERIALI E METODI: Quotidianamente veniva misurata la temperatura corporea di ogni paziente portatore di CVC a breve termine, se la temperatura corporea era superiore a 38°C veniva eseguita l´emocoltura. Inoltre veniva controllato il punto di inserzione del catetere, se era necessario veniva eseguita la medicazione. Tutti questi dati venivano riportati su di una scheda. Infine quando il paziente terminava la terapia endovenosa o quando esistevano segni clinici di infezione, su indicazione medica, l´infermiere rimuoveva il CVC ed eseguiva il colturale sulla punta.
RISULTATI: Dagli esami del colturale sulla punta del catetere, si è potuto osservare che il 61% dei pazienti sono risultati contaminati, 28% negativi e 11% infetti (CRSBI); 24 CVC sono stati inseriti in Gastroepatologia e 12 in altre Unità Operative; dei 36 cateteri inseriti 9 erano monolume, 25 bilume e 2 trilume.
DISCUSSIONE: Il tasso di infezione presente nel mio studio è stato di 4,4/1000 giorni catetere, mentre in quello del NNISS è stato di 5,9/1000 giorni catetere. Le Unità Operative sede dell´inserimento del CVC hanno influenzato la nascita di CRBSI, poiché tra quelle inserite in Gastroepatologia se ne verificata una sola, mentre le altre 3 si sono verificate nelle altre Unità Operative. Inoltre anche il numero dei lumi ha influenzato lo sviluppo di CRBSI infatti nei pazienti portatori di monolume non si è verificata nessuna infezione, mentre le 4 CRBSI si sono sviluppate 3 nei bilume e 1 nel tritume.
CONCLUSIONE: L´adozione delle linee-guida del CDC di Atlanta ha determinato un´incidenza di CRBSI non differente dal dato riportato dal NNISS. Inoltre si conferma quanto presente in letteratura, cioè un numero maggiore di lumi aumenta l´incidenza delle infezioni.
Profilo psicologico dell'infermiere impegnato in una maxi-emergenza: come evitare che da soccorritore si trasformi in vittima.
MISITANO Miriam_slides.ppt
MISITANO Miriam_tesi.doc
MISITANO Miriam
1178 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Area Critica
Università:
Università del Sacro Cuore - sede Cottolengo di Torino
Relatore:
Gualerzi Dott.ssa Anna
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
Casa di Cura Suore Domenicane
Tel. della Sede Lavorativa:
011/8199202
Email dell'Autore:
cioccomiri@tiscali.it
Abstract:
Lo scopo di questa tesi è quello di analizzare i fattori di rischio e prevenire l'insorgenza di un disagio psicologico-psichiatrico nell'infermiere impegnato in un evento catastrofico, mediante l'utilizzo di strategie e tecniche.
Lo studio è stato basato sul reperimento di materiale bibliografico e sulla raccolta di testimonianze di operatori del soccorso, che esprimevano il loro disagio emotivo, insorto in seguito all'elevato stress psicologico vissuto durante i soccorsi effettuati in collaborazione col 118 e con la Protezione Civile. Essi facevano inoltre richiesta di formazione per far fronte alle loro difficoltà.
Se bisogna partire dal "saper" per giungere al "saper essere" transitando obbligatoriamente attraverso il "saper fare", l'infermiere impegnato in una maxi - emergenza deve "formarsi", "conoscersi", possedere dei "requisiti psicologici idonei" al fine d'identificare i propri ed altrui bisogni di salute. In conclusione è importante che l'infermiere conosca i fattori di ris
Qualità della vita del paziente portatore di defibrillatore impiantabile: risultati di un indagine ed aspetti infermieristici
SANTUS Giuliano_slides.zip
SANTUS Giuliano_tesi.zip
SANTUS Giuliano
271 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi D.U.I.
Aree Specialistiche:
Area Critica
Università:
Università degli Studi di Torino
Relatore:
Marmo Giuseppe
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
Tel. della Sede Lavorativa:
Email dell'Autore:
g.santus@inwind.it
Abstract:
Si stima che nei soli Stati Uniti i casi di decesso per morte cardiaca improvvisa (MCI) siano circa 300.000 per anno. Dall’analisi del monitoraggio elettrocardiografico di pazienti morti improvvisamente in ambiente extraospedaliero è emerso che la principale causa di MCI è stata la fibrillazione ventricolare (FV). In più dell’80% dei casi la morte improvvisa è causata dall’improvviso esordio di tachicardia ventricolare (TV) che degenera in fibrillazione ventricolare. Poiché l’interruzione spontanea della FV è rara, il solo fattore determinante per la sopravvivenza è il tempo intercorrente tra l’esordio dell’aritmia e l’intervento di defibrillazione esterna. Nonostante un buon tempo d’intervento in pronto soccorso, una corretta rianimazione cardiopolmonare e l’utilizzo di defibrillatori automatici esterni, a Seattle, Washington, solamente il 10% dei pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero viene dimesso senza compromissione neurologica.
Com’era stato originariamente proposto, il
La job description come strumento per l'inserimento dell'infermiere neo assunto in un'unità di terapia intensiva
SPERLINGA Riccardo_slides.ppt
SPERLINGA Riccardo_tesi.doc
SPERLINGA Riccardo
342 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Master
Aree Specialistiche:
Area Critica
Università:
Università del Sacro Cuore - Sede Cottolengo - Torino
Relatore:
Baldan Ornella
co-Relatore:
Campagna Sara
Sede Lavorativa dell'Autore:
ASO San Giovanni Battista di Torino
Tel. della Sede Lavorativa:
011/6335500
Email dell'Autore:
rsperlinga@molinette.piemonte.it
Abstract:
Oggetto: Il processo di inserimento dei nuovi assunti in una azienda sanitaria è considerato come un momento “critico” e quindi come una tappa fondamentale di ogni professionista. La job description è uno strumento, ad integrazione di quelli già esistenti come il mentor, che può determinare ulteriori miglioramenti gestionali rispetto a questa problematica.
L'obiettivo generale è quello di sostenere il processo di apprendimento del neo assunto.
Materiali e metodi: L’utilizzo di un questionario somministrato a 80 infermieri che lavorano in ambiti diversi, ha permesso di condurre un indagine conoscitiva con lo scopo di indagare i vissuti degli infermieri durante il processo di inserimento.
La job description è stata sottoposta a tecniche di rilevazione per la ricerca sociale come il focus group e la tecnica Delphi, ed è stata sottoposta alle diverse fasi di revisione e approvazione ai vari livelli.
Risultati: L’indagine effettuata ha messo in evidenza come gli infermieri vivano il lor
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