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 Tutti i documenti->Consultazione tesi->Comunicazione-Relazione->2005-2006->
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Assistenza infermieristica al paziente alterato. Modello di eliminazione vescico-sfinterica da lesione midollare.
BUCCIERO Barbara_slides.ppt
BUCCIERO Barbara_tesi.doc
BUCCIERO Barbara More Info 1241 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Comunicazione/Relazione
Università:
Università degli Studi di Torino
Relatore:
GREGORINO Silvano
co-Relatore:

Sede Lavorativa dell'Autore:

Tel. della Sede Lavorativa:

Email dell'Autore:
BARBARABUCCIERO@JUMPY.IT
Abstract:
La decisione di sviluppare una tesi che prende in considerazione l’ assistenza infermieristica al paziente mieloleso con disfunzioni vescico-sfinterica, nasce da una esperienza personale avvenuta nel periodo in cui svolgevo l’ attività di tirocinio, presso il reparto di Rianimazione e Terapia Intensiva del Proff. Dott. Miletto dell’ Ospedale C.T.O. di Torino.
L’ argomento trattato in questa tesi è “ L’ assistenza infermieristica al paziente con alterato modello di eliminazione vescico-sfinterica da lesione midollare “;
tale tema, è stato posto sotto forma di quesito.
Per cui, per essere aderente ad una metodologia professionale che fa
dell’ atteggiamento di ricerca elemento centrale del proprio agire, lo sviluppo di tale argomentazione è stato supportato da una ricerca bibliografica, consultazione di vari testi infermieristici, di medicina, siti internet che partendo da banche dati come Medline, Pubmed e Chinal, arriva a definire un piano assistenziale standard che definisce un po’ lo “ stato dell’ arte “ rispetto al problema posto.
Sono state svolte tre ricerche bibliografiche:
Ø La prima: dopo essermi recata presso il Centro di Riabilitazione Funzionale dell’ AZ. OS. CTO/ CRF/ ICORMA di Torino, dopo aver visionato e preso possesso del protocollo di reparto sullo svuotamento vescicale, ho effettuato una revisione della letteratura infermieristica per confrontare l’assistenza infermieristica presente ed attuata in questa struttura e ciò che sono le linee guida e le nozioni presenti nella letteratura rispetto all’ argomento trattato;
Ø La seconda: ha riguardato una revisione della letteratura nelle banche dati online per evidenziare quale trattamento tecnico-terapetutico è attualmente posto in atto per un rapido recupero della funzionalità vescicale rispetto ad un altro.
Ø La terza: ha riguardato una revisione della letteratura nelle banche dati e siti internet, rispetto all’ importanza della relazione d’ aiuto tra infermiere-paziente e paziente-infermiere in quanto, la fiducia e la collaborazione di entrambe le parti, sono un presupposto imprescindibile nell’ assistenza infermieristica e aderenza terapeutica.
La prima parte della tesi riprende alcuni concetti dell’ anatomia del basso apparato urinario e concetti di fisiologia, importanti per comprendere meglio le disfunzioni vescico-sfinteriche e i trattamenti terapeutici.






Problemi riguardanti l'assistenza infermieristica in pazienti vittime di abusi
DORAZIO Alessia_slides.ppt
DORAZIO Alessia_tesi.doc
D'ORAZIO Alessia More Info 928 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Comunicazione/Relazione
Università:

Relatore:
Munno Prof. Donato
co-Relatore:

Sede Lavorativa dell'Autore:

Tel. della Sede Lavorativa:

Email dell'Autore:
alessia-dorazio@libero.it
Abstract:
Il fenomeno violenza sessuale si presenta complesso e carico di differenti implicazioni tanto per chi la violenza la subisce, quanto per chi su di essa è chiamato ad intervenire.

La maggior parte delle infermiere o degli altri professionisti sanitari che ho intervistato sull’argomento hanno riferito un sentimento di impotenza di fronte a queste donne, di non sapere come reagire, come trattarle, come poter essere loro d’aiuto.

Questo mio lavoro vuole solo mettere luce su quello che, dai vari protocolli e dalle esperienze estere, e’ risultato esser più giusto fare in quei momenti, quali accorgimenti prendere se ci si trova davanti ad una donna abusata sessualmente e su dove indirizzarla; perché è vero che di fronte alla violenza sessuale siamo impotenti, la maggior parte delle volte non possiamo impedire che accada, però e’ vero anche che possiamo fornire un’assistenza e un aiuto il migliore possibile per le vittime.

Le donne che hanno subito una violenza sono pazienti che possono avere problemi clinici, psicologici, sociali, legali; per questo motivo è necessaria un’assistenza olistica, multidisciplinare e professionale per permettere un migliore superamento del trauma.

Nessun paziente può guarire da solo. Nessun operatore può lavorare da solo.

Il centro SOCCORSO VIOLENZA SESSUALE costituisce un modello innovativo di organizzazione per garantire un’appropriata assistenza; cercando di dare una risposta tecnica, professionale e relazionale sul piano psico-socio-sanitario nella fase di emergenza e pronto soccorso e negli interventi di continuità assistenziale attraverso un servizio di rete tra ospedale e territorio.

L’infermiere svolge un ruolo molto importante in questi centri; oltre ad occuparsi della raccolta, custodia e conservazione dei diversi prelievi, collabora con la ginecologa durante la visita medica e con la psicologa durante i colloqui.

Proprio per la sua presenza costante in diversi momenti, assume un ruolo di riferimento per la donna, che spesso le si affida completamente; è una figura che fa da anello di giunzione tra la donna e il medico. L’infermiera è la prima persona con cui la vittima condivide l’evento e ad essa che racconta particolari, rivela dubbi e perplessità.

Si viene a creare un rapporto importante per promuovere la guarigione e il superamento del trauma;l’avere una figura di riferimento con cui parlare si è dimostrato sia uno dei punti cardini per il miglioramento dell’assistenza



L'infermiere maschio in reparti ospedalieri femminili
ROCCHETTI Gilberto_slides.ppt
ROCCHETTI Gilberto_tesi.doc
ROCCHETTI Gilberto More Info 3030 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Comunicazione/Relazione
Università:
Università degli Studi di Torino
Relatore:
MORCHIO Dott.ssa Maria Grazia
co-Relatore:

Sede Lavorativa dell'Autore:

Tel. della Sede Lavorativa:

Email dell'Autore:
gilby1980@yahoo.it
Abstract:
E’ un periodo in cui le esperienze sociali stanno cambiando. Infatti le donne sono entrate in ambiti simbolici tradizionalmente riservati agli uomini (occupazione, professionalità, autorità) molto più di quanto gli uomini abbiano fatto in ambienti lavorativi riservati alle donne.
In campo infermieristico il grande cambiamento è stato sancito con la Legge 25 febbraio 1971, n. 124, che ha esteso agli uomini la possibilità di accesso alle scuole professionali per infermieri.
Da quella data il cammino di maschi e femmine aspiranti alla professione infermieristica è diventato comune, anche se il numero delle aspiranti infermiere è rimasto decisamente più elevato di quello dei colleghi maschi.
Nonostante il numero delle aspiranti infermiere permanga più elevato di quello dei colleghi maschi, la ricerca da me effettuata sul numero di iscritti al primo anno del corso di laurea in infermieristica dell’Università di Torino, negli ultimi anni, evidenzia che la percentuale degli iscritti maschi sta progressivamente aumentando.
Tuttavia, nonostante l’aumento degli iscritti al corso di laurea in infermieristica e il conseguente aumento di infermieri maschi in moltissimi reparti e soprattutto in quelli ad utenza prettamente femminile l’assistenza è ancora prestata esclusivamente da personale femminile.
Attraverso la mia ricerca ho potuto rilevare come, in tali reparti, la figura dell’infermiere maschio venga percepita, tanto dall’utenza quanto dagli operatori.


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