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Tutti i documenti->Consultazione tesi->Cure Domiciliari->2003-2004->
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Il ruolo del caregiver straniero nell'assistenza e cura al domicilio
DESOGUS Cristina_slides.wri
DESOGUS Cristina_tesi.doc
DESOGUS Cristina
443 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Cure Domiciliari
Università:
Università degli Studi di Torino
Relatore:
Versino Elisabetta
co-Relatore:
Centini Giuliana
Sede Lavorativa dell'Autore:
Ospedale Maria Vittoria - Torino - Chirurgia plastica-urologia
Tel. della Sede Lavorativa:
Email dell'Autore:
ridacri@libero.it
Abstract:
Sono molti i fenomeni che hanno modificato la società moderna: dall’invecchiamento della popolazione all’aumento della pressione migratoria. Inoltre in Italia risulta esservi una sempre maggior tendenza alla riduzione della disponibilità della forza lavoro autoctona a svolgere attività di assistente domiciliare, tutto ciò ha portato un sempre maggior ricorso a personale straniero nell’attività di assistenza domiciliare. Gli obiettivi della mia tesi sono di: descrivere le caratteristiche del nostro sistema di assistenza domiciliare e i cambiamenti in esso generati dall’inserimento nel mercato di personale straniero, in particolar modo nella realtà torinese
Materiali e metodi: lo studio effettuato è una survey che si è svolta dall’11 maggio al 9 luglio 2004 sulle persone impiegate nell’attività di assistenza domiciliare di anziani, sia di nazionalità italiana che straniera, nella provincia di Torino. È stato somministrato un questionario suddiviso in:
• caratteristiche anagrafiche/socio-demografiche
• caratteristiche del lavoro di assistenza
• possibilità di impiego nel lungo periodo di personale straniero nel campo dell’assistenza domiciliare
Dai risultati emersi della survey si è delineata una figura del badante piuttosto precisa: si tratta prevalentemente di donne straniere, provenienti dall’est Europa, di età compresa fra i 36-45 anni, coniugate, con un titolo di studio medio-alto. Tale lavoro è principalmente procurato attraverso contatto informale, amici, connazionali, familiari, o anche attraverso associazioni di volontariato e di immigrati. Spesso la condizione di precarietà che si associa all’immigrazione fa si che l’immigrato sia disponibile alla convivenza con l’anziano trovando così anche una sistemazione abitativa; fortunatamente spesso le famiglie ospitanti offrono all’assistente una camera in cui possa alloggiare e trovare giovamento dallo stress emotivo psicologico che molte di esse dichiarano di soffrire. Difatti molte assistenti sono occupate nell’attività di cura in tutto l’arco della giornata, svolgendo attività principalmente di cura e igiene della persona assistita, risultando una delle principali attività svolte da esse, preparando e somministrando i pasti e facendo compagnia. Concludendo si può dire che sarebbe importante riconoscere la figura della badante a livello nazionale fissandone dei percorsi formativi flessibili, fornendo una adeguata informazione alle famiglie e agli assistenti domiciliari. Inoltre offrire agenzie di collocamento gratuite permetterebbe l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. L’infermiere può divenire un punto di riferimento nella gestione assistenziale e di collegamento con la rete dei servizi. Infine la Badante può esser vista come interessante alternativa alle forme di sostegno informali e come risorsa in un’ottica di riorganizzazione dell’offerta dei servizi pubblici e privati per anziani
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