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Tutti i documenti->Consultazione tesi->Oncologia->2001-2002->
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La competenza specifica dell'infermiere nel rapporto assistenziale con il paziente portatore di urostomia secondo Bricker: l'efficacia dello stoma-care.
CHAVEZ LOPEZ Flora Margarita_slides.zip
CHAVEZ LOPEZ Flora Margarita_tesi.zip
CHAVEZ LOPEZ Flora Margarita
806 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Oncologia
Università:
Università Sacro Cuore - Sede Cottolengo di Torino
Relatore:
Cirio Prof. Franco
co-Relatore:
Raineri Prof. Felice
Sede Lavorativa dell'Autore:
Medicina Specialistica - Ospedale Valdese - Torino
Tel. della Sede Lavorativa:
011/65401
Email dell'Autore:
margmercy@interfree.it
Abstract:
Questo lavoro nasce dall’osservazione del continuo incremento della patologia neoplastica vescicale che può avere come esito la necessità di un confezionamento di un uretero-ileo-cutaneo-stomia secondo Bricker.
È stato pertanto elaborato un questionario, composto da 12 domande, per valutare:
· l’importanza della continuità assistenziale e riabilitativa del paziente alla dimissione,
· l’adeguata educazione, informazione e addestramento del paziente urostomizzato
· la capacità da parte del paziente e della famiglia, di gestire lo stoma - care
· la necessità da parte del paziente di appoggiarsi ad un centro specializzato dopo la dimissione
Dei 28 questionari distribuiti risulta che:
Ø il disegno pre operatorio è praticato nella metà degli interventi: da ciò deriva un aumento delle complicanze alla cute peristomale
Ø tra i pazienti seguiti, fin dalle prime fasi, da infermieri enterostomisti, il 50% diventa completamente autonomo nella gestione dell’urostomia a un mese dall’atto
Comunicare "cattive notizie" alle persone: il contributo dell'infermiere
CHIOLERIO Monia_slides.ppt
CHIOLERIO Monia_tesi.doc
CHIOLERIO Monia
2459 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Oncologia
Università:
Università degli Studi di Torino - Polo San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO)
Relatore:
CODAZZI Prof. Anna Maria
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
U.O. Geriatria/Medicina d'urgenza San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO)
Tel. della Sede Lavorativa:
011/9026347
Email dell'Autore:
moniachiolerio@tiscali.it
Abstract:
La Bad News intesa precisamente come la comunicazione della diagnosi di cancro è considerata un problema in ambito clinico, per le implicazioni psicologiche che suscita sia in chi la riceve sia in chi la consegna. In considerazione del fatto che chi la comunica è il medico, chi la riceve è il paziente, l’infermiere, poiché responsabile dell’assistenza generale infermieristica, puo’ offrire un contributo fondamentale per il paziente nel processo di comunicazione della diagnosi. Per comprendere in cosa si puo’ esplicitare il contributo dell’infermiere in questo frangente, si è dunque effettuato uno studio con l’obiettivo di descrivere rappresentazioni, comportamenti e vissuti dell’équipe medico-infermieristica nel processo di comunicazione di una diagnosi di malattia tumorale, con particolare risalto per l’agire integrato di medici e infermieri.
La fatigue: problematiche relative ad un corretto approccio assistenziale e relazionale nei confronti di pazienti operati per tumori mammari da parte degli operatori sanitari delle discipline oncologiche
MENGHI Monica_slides.ppt
MENGHI Monica_tesi.doc
MENGHI Monica
1743 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi D.U.I.
Aree Specialistiche:
Oncologia
Università:
Università degli Studi - Sede Orbassano
Relatore:
Simone Dott. Paolo
co-Relatore:
Capello AFD B.
Sede Lavorativa dell'Autore:
Chirurgia Oncologica "Antonio Mussa" ASO Molinette Torino
Tel. della Sede Lavorativa:
011/633.52.55
Email dell'Autore:
moccy1@tin.it
Abstract:
Il continuo progresso in campo oncologico nel trattamento delle manifestazioni cliniche della malattia tumorale ha permesso di ampliare il campo di interesse sanitario spostando l’attenzione del clinico sulla globalità dell’individuo.
La qualità di vita del paziente è divenuta uno degli aspetti di maggior rilevanza in ambito oncologico e la “fatigue – cancro correlata”, considerata inizialmente come uno dei tanti sintomi riferiti dal paziente oncologico, ha assunto, considerato il peso di questa sulle attività di vita quotidiana dei soggetti, il significato di vera e propria patologia nell’International Classification of Disease 10th Revision Clinical Modification ( 2000 ).
La “fatigue” è definita come quel fenomeno multidimensionale che si sviluppa nel tempo; riduce i livelli di energia, le capacità mentali e lo stato psicologico dei pazienti oncologici.
I pazienti descrivono la “fatigue” come senso di stanchezza, depressione, letargia e perdita dell’energia vitale che può essere di breve durata o protrarsi anche per alcuni anni dopo il trattamento.
L’intento di questo lavoro è indagare l’opinione del personale infermieristico di alcune unità oncologiche del territorio Torinese, rispetto alla diagnosi “fatigue” nelle pazienti affette da carcinoma mammario e sottoposte a trattamento chemioterapico e/o radioterapico e le conseguenti implicazioni assistenziali, attraverso la somministrazione di un questionario e la conseguente valutazione dei risultati.
Il trattamento dello stravaso di citostatico secondo l’evidenza scientifica: indagine sull’applicazione di protocolli assistenziali in uso nei centri oncologici piemontesi.
MIGLIETTI Claudia_slides.ppt
MIGLIETTI Claudia_tesi.doc
MIGLIETTI Claudia
730 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Oncologia
Università:
Università Sacro Cuore - sede Torino
Relatore:
Ortega Prof. Cinzia
co-Relatore:
Derossi Prof. Anna Maria
Sede Lavorativa dell'Autore:
Reparto Oncologia - Ospedale Cottolengo Torino
Tel. della Sede Lavorativa:
011/5225475
Email dell'Autore:
pitoletta@tin.it
Abstract:
Sulla base del proprio profilo professionale l’infermiere, quale appartenente al gruppo curante, è responsabile del processo assistenziale, quindi è direttamente coinvolto nella gestione della terapia antiblastica, nonché nella prevenzione dello stravaso. Trattandosi di un argomento di pertinenza infermieristica, ha suscitato l’interesse e la motivazione nel farne oggetto di approfondimento e di discussione della mia tesi.
Confronto delle modalità di trattamento della stomatite nei centri che assistono i pazienti oncoligici.
PAIROTTI Silvia_slides.ppt
PAIROTTI Silvia_tesi.doc
PAIROTTI Silvia
260 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Oncologia
Università:
Università degli Studi di Torino
Relatore:
Di Giulio Dott.ssa Paola
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
Tel. della Sede Lavorativa:
Email dell'Autore:
silvia-sa2002@infinito.it
Abstract:
La stomatite è un effetto collaterale frequente della chemioterapia. Essa risulta tuttavia di difficile definizione dato il gran numero di criteri di valutazione presenti per la sua stadiazione . Anche per la prevenzione ed il trattamento esistono varie indicazioni che non hanno un riscontro scientifico.
Per questo motivo sono stati elaborati tre casi-modello di pazienti a rischio o affetti da stomatite ed è stato chiesto a quindici infermieri, distribuiti in cinque reparti di area oncologica, di rispondere ad un questionario sugli interventi che mettono in atto di fronte a tali situazioni.
I risultati hanno indicato uniformità di intervento anche tra operatori di reparti diversi, ma hanno tuttavia segnalato la necessità della formulazione di protocolli per poter affrontare la profilassi e la cura della stomatite con prodotti e farmaci di provata efficacia.
Il bisogno d'informazione delle donne affette da patologia mammaria maligna
PESCE Claudia_slides.wri
PESCE Claudia_tesi.wri
PESCE Claudia
0 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi D.U.I.
Aree Specialistiche:
Oncologia
Università:
Università degli Studi di Torino
Relatore:
Serafini Ostetrica Paola
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
Tel. della Sede Lavorativa:
Email dell'Autore:
Abstract:
A Torino, come in gran parte del mondo occidentale, il carcinoma della mammella rappresenta la neoplasia più frequente e una delle cause principali di morte nella popolazione femminile.
Negli anni sono stati effettuati numerosi progressi per far fronte a questa patologia: dalla scoperta di nuovi farmaci antitumorali, alla radioterapia intraoperatoria, ma soprattutto lo sviluppo di un efficace programma di screening che ha permesso una diagnosi precoce ed una significativa riduzione della mortalità.
Tutto questo ha sicuramente contribuito a migliorare l’assistenza erogata a queste utenti, ma talvolta vi sono degli aspetti che vengono trascurati, come la capacità di relazione da parte degli operatori sanitari, elementi che influiscono sulla compliance e il benessere.
Per questo motivo ho ritenuto importante indagare sull’aspetto della comunicazione e tramite questa individuare la necessità di conoscenza da parte degli utenti.
Record
1
di
12
su
12