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Tutti i documenti->Consultazione tesi->Psichiatria->2001-2002->
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La qualità del trattamento di auricoloterapia utilizzato per la disintossicazione da sostanze psicoattive, percepita dai pazienti dell'ASL 10 con sede a Villar Perosa.
INFANTINO Giuseppe_slides.ppt
INFANTINO Giuseppe_tesi.doc
INFANTINO Giuseppe
644 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi D.U.I.
Aree Specialistiche:
Psichiatria
Università:
Università degli Studi di Torino
Relatore:
Pellegrini Prof. Walter
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
ASO San Giovanni Battista - Torino
Tel. della Sede Lavorativa:
011/6336616
Email dell'Autore:
beppein@inwind.it
Abstract:
L’obiettivo fondamentale di questa tesi è stato quello di presentare i risultati ottenuti, riguardanti l’analisi della qualità di uno speciale trattamento basato sull’auricoloterapia ( stimolazione del padiglione auricolare esterno con aghi di metallo a fini terapeutici ), impiegato per la disintossicazione da sostanze psicoattive, percepita dai pazienti del Ser.T. dell’ASL 10, sottoposti a tale trattamento nei primi sei mesi del 2002.
Questi pazienti hanno eseguito questi di sedute di auricoloterapia presso l’ambulatorio Acudetox del Ser.T di Villar Perosa, diventato operativo nel Gennaio 2002 proprio a tale scopo.
L’indagine sulla qualità percepita è stata inserita all’interno dello schema di valutazione del progetto dell’ambulatorio presentato il 15 Gennaio 2002 dai responsabili del Ser.T. di Villar Perosa, tra cui Antonio Potosnjak, l’infermiere professionale responsabile del trattamento, in quanto uno degli operatori che ha ricevuto un’adeguata formazione ed ha ottenuto la cer
L’infermiere psichiatrico interculturale
MERLO Elena_slides.ppt
MERLO Elena_tesi.doc
MERLO Elena
311 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Master
Aree Specialistiche:
Psichiatria
Università:
Università degli Studi di Torino - Polo Didattico di Orbassano (TO)
Relatore:
Cristina Dott. Ezio
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
ASO San Luigi Gonzaga di Orbassano - SPDC
Tel. della Sede Lavorativa:
011/9026361
Email dell'Autore:
elena.merlo@libero.it
Abstract:
Nel corso dei tre anni di tirocinio, sono state frequenti le occasioni di incontrare persone di cultura differente e spesso il confronto è stato difficile anche nella comprensione di semplici atti. Tali eventi: le lezioni di psichiatria ed il tirocinio in ambito della salute mentale, hanno svolto un importante ruolo nella scelta di approfondire il rapporto tra l’infermiere e le persone di cultura diversa e la relazione tra etnopsichiatria e assistenza infermieristica.
Nella società multiculturale, verso cui si è avviati, l’infermiere psichiatrico sempre di più deve interiorizzare i valori deontologici della professione ed inoltre, possedere un linguaggio comune al fine di rispondere, nel miglior modo possibile, alle richieste d’aiuto derivanti da questa nuova realtà.
L’infermiere professionista: ipotesi di un progetto riabilitativo – educativo per le famiglie con bambini autistici.
MONAGHEDDU Elisabetta_slides.zip
MONAGHEDDU Elisabetta_tesi.doc
MONAGHEDDU Elisabetta
1445 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Psichiatria
Università:
Università Sacro Cuore - sede Torino
Relatore:
Gada Prof. Ernesto
co-Relatore:
Derossi Prof. Anna Maria
Sede Lavorativa dell'Autore:
Reparto Oncologia - Ospedale Cottolengo di Torino
Tel. della Sede Lavorativa:
011/5225475
Email dell'Autore:
bettissima@tin.it
Abstract:
Il mio interesse per la sindrome autistica nasce da un’esperienza di volontariato svoltasi in una colonia di bambini, ed inoltre per il mio forte interesse per l’area pediatrica .
L’obiettivo della mia tesi è di comprendere il ruolo dell’infermiere accanto alla famiglia, che si trova ad affrontare l’esperienza della sindrome autistica, focalizzando l’attenzione su particolari situazioni:il momento della diagnosi, che si verifica entro i primi due anni di età, i bisogni del bambino nella quotidianità e la loro gestione.
A proposito di quest’ultimo aspetto ho elaborato un progetto riabilitativo – educativo che si propone come obiettivo il raggiungimento dell’autonomia nell’espletamento dei suoi bisogni primari, lo sviluppo dell’interazione sociale ed il coinvolgimento della famiglia.
Mi sono soffermata su uno specifico ruolo dell’infermiere:quello di informatore ed educatore sanitario.
Infine, nell’ambito della riabilitazione del bambino autistico, ho preso in considerazione il ruolo
Gli spazi ambientali in SPDC: reclusione o nursing?
PIGONI Annalisa_slides.ppt
PIGONI Annalisa_tesi.doc
PIGONI Annalisa
371 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Master
Aree Specialistiche:
Psichiatria
Università:
Università degli Studi di Torino
Relatore:
Alonzi Dott. Claudia
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
Oncologia Medica - Ospedale Gradenigo - Torino
Tel. della Sede Lavorativa:
Tel. 011/8151256
Email dell'Autore:
Kucc77@inwind.it
Abstract:
Obiettivo di questa tesi è: condurre un’osservazione degli ambienti di cura, con lo scopo di comprendere se il modo in cui sono strutturati ne ostacolano o no la riuscita.
In particolare l’osservazione verrà condotta in ambito psichiatrico dove l’ambiente del reparto di degenza risulta avere un’importanza rilevante nel processo terapeutico del paziente.
Il gesto e il corpo come parole nel nursing psichiatrico in un paziente affetto da depressione.
PRANDI Valeria_slides.ppt
PRANDI Valeria_tesi.doc
PRANDI Valeria
218 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Tesi C.d.L.
Aree Specialistiche:
Psichiatria
Università:
Università Sacro Cuore - sede Torino
Relatore:
Ambrisi Prof. Antonietta
co-Relatore:
Gade Prof. Ernesto
Sede Lavorativa dell'Autore:
Chirurgia Generale - Trapianto Fegato - Ospedale Molinette - Torino
Tel. della Sede Lavorativa:
011/6336770
Email dell'Autore:
valeprandi@tin.it
Abstract:
La comunicazione non verbale è un linguaggio di relazione, un mezzo primario che segnala i mutamenti nella relazione interpersonale, che sostiene , completa o invalida la comunicazione verbale, fungendo da canale di dispersione, in quanto, essendo meno controllabile lascia filtrare contenuti profondi e parla come il linguaggio non sa parlare.
Realizzare una relazione efficace con una persona malata è sempre complesso, ma lo è sicuramente di più con un malato con problemi psichiatrici, dove proprio per la patologia stessa i rapporti interpersonali sono “saltati”.
È molto difficile portare il paziente all’interno di una relazione, esso ne entra e ne esce in continuazione.
Il malato di depressione prova una cosi profonda angoscia, che non trova le parole per esprimerla, e dunque comunica a noi il suo malessere attraverso il corpo questi ne diventa l’espressione immediata:è stanco, trascurato,rallentato,poco esposto allo sguardo,trascinato come un peso.
Le emozioni e i sentimenti
Assistenza infermieristica nella gestione dell’aggressività ed agitazione
RONCHEGALLI Katia_slides.ppt
RONCHEGALLI Katia_tesi.doc
RONCHEGALLI Katia
203 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Master
Aree Specialistiche:
Psichiatria
Università:
Università degli Studi di Torino
Relatore:
Villari Prof. Vincenzo
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
Reparto Chirurgia 1/2 - ASL 3 - Ospedale Maria Vittoria - Torino
Tel. della Sede Lavorativa:
011/4393216
Email dell'Autore:
Abstract:
I quadri che verranno trattati in questa tesi sono l’aggressività, l’agitazione e la confusione mentale, essendo stati con maggiore frequenza incontrati durante le mie esperienze di tirocinio.
Soprattutto ne verrà chiarita la gestione infermieristica durante le manifestazioni di aggressività e violenza che sono comunemente riscontrabili in queste tre distinte manifestazioni cliniche.
Agitazione e demenza in pazienti istituzionalizzati: nursing ed interventi non farmacologici.
SCUDIERO Claudia Mariangela_slides.zip
SCUDIERO Claudia Mariangela_tesi.zip
SCUDIERO Claudia Mariangela
183 kb.
Categoria:
Tesi di laurea / Tesi specialistica
Tipo di Tesi:
Master
Aree Specialistiche:
Psichiatria
Università:
Università degli Studi di Torino
Relatore:
Massaia Dott. Massimiliano
co-Relatore:
Sede Lavorativa dell'Autore:
Neurologia - ASO Molinette di Torino
Tel. della Sede Lavorativa:
011/6335421
Email dell'Autore:
claudio.tumolo@tiscali.it
Abstract:
L’agitazione è, fra i disturbi comportamentali della demenza, una fra le principali fonti di stress del caregiver, uno dei fattori che maggiormente rende difficile la gestione e la convivenza con i malati dementi e, quindi, una fra le più frequenti cause d’istituzionalizzazione (3).
Nel 1986 l’Autrice Jiska Cohen - Mansfield (ricercatrice della George Washington University Medical Center di Washington, USA) ha descritto l’agitazione come “un’inopportuna attività verbale, vocale o motoria che non è giustificata dai bisogni e dalla confusione della persona” (81); suddividendo i comportamenti agitati in fisici e verbali, aggressivi e non aggressivi.
Alcuni dati sperimentali suggeriscono che non soltanto la terapia farmacologica, ma anche trattamenti alternativi possano determinare una riduzione dei disturbi comportamentali, come l’agitazione.
Prendendo spunto da alcuni lavori della letteratura, ci siamo proposti di valutare le modificazioni a medio termine (3 mesi) del sintomo non co
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